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WindTre, chiusura Pieno Wind: multa AGCOM da 100.000 euro

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha inflitto una sanzione amministrativa pecuniaria di 100.000 euro a WindTre per la violazione dell’art. 98-septies decies, comma 5, del Codice delle comunicazioni elettroniche, in combinato disposto con l’art. 6 del Regolamento allegato alla delibera n. 519/15/CONS. La multa è stata stabilita con la delibera n. 19/25/CONS adottata dal Consiglio dell’Autorità il 22 gennaio 2025.

Le motivazioni della sanzione

A partire da luglio 2023, AGCOM ha ricevuto numerose segnalazioni da utenti che denunciavano l’illegittimità di una modifica unilaterale delle condizioni economiche e giuridiche delle offerte di telefonia mobile Pieno Wind e Pieno Wind SMS, con effetto dal 22 gennaio 2024.

Nel dettaglio, i servizi oggetto della delibera AGCOM comprendevano tre opzioni:

  • Pieno WIND SMS, commercializzata dal 23 aprile 2007 al 9 febbraio 2012;
  • Pieno Wind semestrale, disponibile dal 27 novembre 2006 al 9 febbraio 2009;
  • Pieno Wind quadrimestrale, attiva dal 9 febbraio 2009 all’8 gennaio 2012.

Questi servizi, introdotti quando il marchio Wind era ancora operativo, sono rimasti attivi anche dopo la transizione al brand unico WindTre.

WindTre ha comunicato ai clienti la cessazione del servizio di autoricarica, che costituiva l’elemento centrale di tali offerte, giustificandola con ragioni di sostenibilità economica legate ai costi di terminazione delle chiamate e degli SMS.

Dalle verifiche condotte dall’Autorità è emerso che l’operatore non ha semplicemente modificato una componente dell’offerta, ma ha eliminato del tutto il servizio di autoricarica, senza adottare le procedure previste per la cessazione di un servizio di comunicazione elettronica.

Inoltre, WindTre non ha rispettato gli obblighi di trasparenza nella comunicazione agli utenti, in particolare omettendo riferimenti espliciti alla facoltà di passare gratuitamente ad altro operatore e fornendo informazioni poco chiare sulle tempistiche dei rimborsi per i canoni anticipati.

Le difese di WindTre

Nella propria memoria difensiva, WindTre ha sostenuto di aver esercitato il proprio diritto di recesso previsto nelle Condizioni Generali di Contratto e di aver rispettato il periodo di preavviso e le tutele per gli utenti, tra cui il diritto di recesso senza costi entro 60 giorni.

La società ha inoltre evidenziato di aver rimborsato automaticamente gli importi dovuti ai clienti e di aver agito nel rispetto della normativa vigente.

Tuttavia, l’AGCOM ha respinto tali argomentazioni, ritenendo che la chiusura delle offerte “Pieno Wind” e “Pieno Wind SMS” non fosse assimilabile a una semplice modifica contrattuale, bensì a una cessazione unilaterale di servizio.

Di conseguenza, WindTre avrebbe dovuto seguire le procedure previste dall’art. 11, comma 8, del Codice delle comunicazioni elettroniche, che impongono un preavviso di almeno un mese agli utenti e all’Autorità.

La decisione dell’AGCOM

Dopo aver analizzato la condotta della società, l’AGCOM ha ritenuto sussistenti i presupposti per l’applicazione della sanzione amministrativa, determinata in quattro volte il minimo edittale, pari a 100.000 euro.

Nella valutazione della multa (ecco il documento completo), l’Autorità ha considerato diversi fattori, tra cui:

  • Gravità della violazione: la mancata trasparenza nella comunicazione agli utenti e il mancato rispetto delle procedure per la cessazione del servizio.
  • Durata ed estensione della condotta: la modifica unilaterale ha avuto effetti su scala nazionale.
  • Danno economico agli utenti: sebbene WindTre abbia effettuato i rimborsi, alcuni clienti non hanno ricevuto il rimborso in tempo utile a causa di informazioni poco chiare.
  • Condizioni economiche della società: il fatturato netto di WindTre nel 2023 è stato di 4,097 miliardi di euro.

L’AGCOM ha quindi ordinato a WindTre il pagamento della sanzione entro 30 giorni dalla notifica della delibera, con possibilità di rateizzazione in caso di comprovate difficoltà economiche. La decisione può essere impugnata presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro 60 giorni.

Tuttavia, indipendentemente dall’eventuale ricorso, WindTre non è obbligata a ripristinare le opzioni di autoricarica eliminate.

Si ricorda, che dal 22 gennaio 2024, WindTre ha deciso di rimodulare anche il piano tariffario BeWind togliendo il meccanismo di autoricarica, non oggetto di questa delibera.

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