Tim: Vivendi pone il sigillo su Genish, ma ci sono ancora importanti decisioni sotto esame
Un’altra settimana di Tim si è conclusa con il riferimento ad Amos Genish. La società ha confermato ancora una volta il suo appoggio al manager israeliano per respingere nuovamente i rumors che durante la settimana avevano parlato di una perdita di fiducia nei suoi confronti anche da parte dei francesi.
Il quotidiano online Corriere della Sera ha pubblicato quanto ha dichiarato alla stampa un portavoce della società:
Riteniamo questi rumors siano molto insidiosi e che siano messi in giro da persone che stanno cercando di fare danni e non stanno agendo nell’interesse di Tim e degli azionisti. Condanniamo del tutto questo comportamento. Ci chiediamo da dove provengano questi rumors, se da anonimi membri del board, se da Singer, cioè da Elliott. Non riusciamo a capire chi e perché sta creando questi rumors
Il Sole 24 Ore ha tra l’altro dichiarato che lo stesso Amos Genish, pare sia stato protagonista, prima del suo ritorno a Londra per il fine settimana, di uno scalo a Parigi. Si tratta di una situazione, come fa notare il quotidiano online, che poteva ritenersi normale quando Vivendi era a capo del CdA di Tim. Normale rimane tuttora per Genish, che la giustifica come un’occasione per incontrare a tu per tu il grande azionista così come fa con Elliott. Sarebbe curioso però sapere se anche quest’ultima lo ritenga normale.
Una volta tornato nella capitale inglese poi il CEO di Tim ha partecipato a distanza alla riunione del comitato strategico che ha anticipato la riunione del cda di lunedì 24 Settembre 2018.
I componenti del board saranno impegnati a capire la strada della società, un’operazione che passa da importanti decisioni, tra cui soprattutto le ipotesi di dismissione di Sparkle (a cui sono contrari il governo e il CEO di Vivendi Arnaud de Puyfontaine), di Persidera (la società delle frequenze multiple del digitale terrestre di cui Vivendi avviò la cessione per rispettare la legge sulle comunicazioni) e di quote di Inwit.
Negli ultimi giorni poi si è fatta strada l’ipotesi di acquisizione di Nextel da parte di Tim Brasil. Nextel è il quinto operatore mobile in Brasile e possiede uno spettro importante nelle città di San Paolo e Rio de Janeiro di cui Tim potrebbe avvalersi per ridurre la disparità tecnologica con Vivo, il primo operatore di proprietà degli spagnoli di Telefónica che sarebbero altresì interessati all’operazione.
Ad essere sotto esame, faccia a faccia con questo ventaglio di possibilità, è Amos Genish, da cui ci si aspetta risposte e risultati. Il CEO però vuole che si contraccambi con un clima di collaborazione e serenità che allontani, anche a priori, eventuali sospetti di complicità dei soci per escluderlo dal futuro di Tim.
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