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Fatturazioni telefonia fissa: dopo WindTre anche Tim dovrà rimborsare i consumatori

A seguito dell’azione ordinaria promossa dall’associazione Movimento Consumatori, il tribunale di Milano ha proibito a Tim l’utilizzo di clausole, che prevedono fatturazioni con rinnovi e pagamenti su base temporale di 28 giorni o 8 settimane nei suoi contratti di telefonia fissa o nei relativi servizi offerti in abbinamento.

La decisione, che conferma il provvedimento cautelare pronunciato nel giugno 2018, è simile a quanto già accaduto lo scorso luglio 2021 al termine di un contenzioso nei confronti di WindTre e prevedrà un rimborso in favore dei consumatori interessati.

Di seguito, le parole di Paolo Fiorio e Corrado Pinna, legali di Movimento Consumatori:

Questa sentenza riconosce ancora una volta l’illegittimità e la scorrettezza della fatturazione basata sul mese lunare anziché su quello solare, con due novità: i giudici, accogliendo la tesi di MC, hanno stabilito che l’adozione e l’uso di tale periodicità ha leso e lede i diritti e gli interessi collettivi dei consumatori, non solo con riferimento ai contratti sottoscritti tra il giugno 2017 e l’aprile 2018 (quando l’Agcom con la delibera n. 121/17/CONS ha vietato l’adozione della cadenza quadrisettimanale), ma addirittura in relazione agli abbonamenti stipulati con la compagnia dal 1° aprile 2017 (ossia dal momento in cui Tim ha abbandonato la cadenza mensile solare, per quella a 28 giorni); la seconda novità della sentenza è che l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite dalla compagnia dovrà riguardare anche i consumatori che, pur avendo attivato un contratto di telefonia fissa all’interno del periodo 1° aprile 2017 – 5 aprile 2018, hanno poi deciso di recedere dall’abbonamento.

Alessandro Mostaccio, segretario generale Movimento Consumatori, inoltre, ha dichiarato che l’associazione seguirà l’operato di Tim, per far si che l’operatore adempia agli obblighi informativi prescritti e si attivi per accogliere le richieste di rimborso da parte dei consumatori.

Tim dovrà informare gli interessati del loro diritto al rimborso, tramite la pubblicazione di un avviso sul proprio sito ufficiale e su alcuni quotidiani nazionali, inserendo anche un’informativa dettagliata nelle fatture dei propri clienti ed inviando lettere ai propri ex clienti.

Le domande inviate dai consumatori per ottenere il rimborso dei corrispettivi di telefonia fissa versati in maniera illegittima dovranno essere accolte da Tim entro 30 giorni dalla loro ricezione.

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