Enel Fibra, assenza servizio voce: dal Giurì stop alle frasi sul sito segnalate da TIM

Il Giurì della Pubblicità, in seguito ad una segnalazione di TIM, ha ordinato la cessazione di alcune frasi presenti sul sito Enel Energia relative alle offerte di rete fissa Enel Fibra, in particolare quelle in cui viene specificato che non è prevista una linea telefonica e quindi si rischia di perdere il proprio numero di telefono fisso, ritenute quindi comunicazione commerciale ingannevole.

Il Giurì, l’organo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) che si occupa di giudicare la comunicazione commerciale su domanda del Comitato o delle aziende, ha reso nota la decisione nei confronti di Enel Energia nella giornata di oggi, 11 Dicembre 2024, con la pubblicazione della pronuncia numero 37/2024 del 10 Dicembre 2024.

In questo caso, la segnalazione al Giurì della Pubblicità sulle offerte di rete fissa di Enel Energia è stata effettuata da TIM.

Si ricorda a questo proposito che, come già raccontato da MondoMobileWeb, nel 2023 TIM aveva già segnalato uno spot di Enel Fibra sullo stesso tema, ottenendo dal Giurì la cessazione della pubblicità in quanto ritenuta ingannevole, in particolare per via dell’omissione del fatto che in caso di migrazione si perderebbe il numero di telefono fisso, visto che le offerte Enel non prevedono la linea telefonica.

Si specifica infatti che il servizio di rete fissa di Enel Energia prevede l’attivazione di una linea solo dati, quindi senza alcuna linea telefonica. Pertanto, per chi ha già una linea telefonica voce e dati con un altro operatore e migrerà la linea internet a Enel Energia, il servizio voce verrà cessato in automatico appena la linea dati sarà attiva, con conseguente perdita del numero telefonico.

Il messaggio segnalato da TIM al Giurì della Pubblicità

Secondo quanto riportato nelle informazioni generali della pronuncia del Giurì della Pubblicità pubblicata in queste ore, il messaggio contestato da TIM è il seguente: “L’offerta non prevede il Servizio Voce con conseguente eventuale perdita del numero telefonico fisso in caso di migrazione della connessione internet”.

Si tratta della frase presente sul sito web di Enel Energia, nelle note delle offerte di rete fissa Enel Fibra.

Lo stesso concetto viene riportato anche nelle domande frequenti sulle offerte Enel Fibra sul sito Enel Energia: “Anche se l’offerta che scegli non prevede il Servizio Voce, abbiamo bisogno del tuo numero di telefono fisso per procedere alla migrazione del Servizio Internet. Se stai richiedendo la migrazione da un altro operatore, una volta che il servizio dati sarà attivo con Enel Energia, verrà cessato in automatico il servizio voce con conseguente perdita del numero telefonico”.

La pronuncia del Giurì contro Enel Energia sulle offerte Enel Fibra

Il Giurì della Pubblicità, dopo aver esaminato la segnalazione di TIM contro il messaggio sul sito di Enel Energia per l’offerta Enel Fibra, e in seguito alla discussione fra le parti, nella giornata di ieri, 10 Dicembre 2024, ha pronunciato la seguente decisione:

Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che i messaggi contestati sono in contrasto con l’art. 2 del Codice nei termini di cui in motivazione; e in questi termini ne ordina la cessazione.

Per il momento, sul sito di IAP è disponibile soltanto il dispositivo della decisione presa dal Giurì della Pubblicità, ma si attende nei prossimi giorni la pubblicazione dei dettagli della pronuncia contro Enel Energia.

In ogni caso, il Giurì ha ordinato la cessazione delle frasi presenti sul sito Enel Energia riguardanti l’assenza del servizio telefonico voce nelle offerte Enel Fibra, poiché ritenute, nei termini riportati nella motivazione, in contrasto con l’Articolo 2 del Codice di Autodisciplina, che riguarda la comunicazione commerciale ingannevole.

L’Articolo 2 del Codice dell’Autodisciplina Pubblicitaria italiana, sulla comunicazione commerciale ingannevole, stabilisce che le aziende debbano evitare nella propria comunicazione commerciale ogni dichiarazione o rappresentazione tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o i riconoscimenti.

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