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WINDTRE, piano per scorporare la rete mobile con il fondo EQT. In futuro servizi assicurativi

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WINDTRE sta pianificando di scorporare la sua rete mobile dall’azienda creando una società dedicata, la cui quota di maggioranza sarebbe venduta al fondo svedese EQT. Inoltre, l’operatore punterà sulla diversificazione del business diventando sempre di più un’azienda multiservizi: oltre alle telecomunicazioni e all’energia, WINDTRE entrerà anche nel mercato assicurativo.

Questo è ciò che emerge dal resoconto che i sindacati TLC hanno pubblicato oggi, 30 Marzo 2023, in seguito all’incontro che si è svolto nella giornata di ieri, 29 Marzo 2023, tra le Segreterie Nazionali e Territoriali di SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL, unitamente al coordinamento delle RSU, e Wind Tre S.p.A.

L’incontro, come raccontato da TelefoniaTech.it, era stato richiesto urgentemente dalle organizzazioni sindacali con una lettera dello scorso 14 Marzo 2023, in seguito alle indiscrezioni su un possibile scorporo della rete mobile WINDTRE.

All’incontro di ieri con i sindacati del settore telco hanno partecipato i due Amministratori Delegati di Wind Tre S.p.A., ossia Gianluca Corti e Benoit Hanssen.

Cosa prevede il progetto di scorporo dell’operatore e la diversificazione del business

Secondo quanto riferiscono i sindacati, WINDTRE ha confermato la volontà di creare una NetCo, che si occuperà della rete, nella quale verrà trasferita tutta l’infrastruttura attiva di rete oltre alle relazioni contrattuali con le terze parti, i servizi di connettività wholesale, sia verso WINDTRE che verso altri operatori, e tutto il personale di Network unitamente alle funzioni di supporto compresa la parte IT OSS (per un totale di circa 2000/2200 lavoratori).

Questo piano dovrebbe coinvolgere l’infrastruttura di rete mobile rimasta di proprietà di Wind Tre: si ricorda infatti che Cellnex ha acquistato le torri di CK Hutchison in vari mercati, fra cui anche l’Italia, dove l’operatore gestisce il marchio WINDTRE, mentre lo scorso 3 Gennaio 2023 WINDTRE e Iliad Italia hanno dato ufficialmente vita a Zefiro Net s.r.l., la Joint Venture detenuta al 50% dai due operatori telefonici italiani che avrà il compito di gestire e sviluppare in maniera congiunta le rispettive reti mobili, anche 5G, nelle aree meno densamente popolate d’ItaliaZefiro Net S.r.l. ha acquistato la proprietà e la gestione tecnica, per conto dei due soci, dell’infrastruttura fisica che consente la fornitura di servizi radiomobili in un’area in cui risiede circa il 26,8% della popolazione italiana.

Il passaggio dei circa 2000 lavoratori avverrà, una volta sottoscritti tutti i contratti, attraverso cessione di ramo d’azienda e, quindi, in base a quanto previsto dall’Articolo 47 Legge 428/1990 senza soluzione di continuità. Per consentire questo passaggio verrà costituita, prossimamente, un’apposita Business Unit nella quale confluiranno i lavoratori WINDTRE interessati.

Attualmente, secondo quanto riferito da WINDTRE ai sindacati, le tempistiche previste per il compimento del percorso sono di circa 6 o 9 mesi, quindi più o meno entro la fine del 2023.

In base al piano esposto dall’azienda, la nuova società della rete di WINDTRE gestirà tutto il business wholesale e, dal punto di vista societario, le quote di proprietà saranno ripartite in due parti: il 40% resterà a CK Hutchison, la holding di Hong Kong che detiene interamente l’operatore italiano Wind Tre, mentre il restante 60% sarà ceduto al fondo svedese EQT che subentrerà quale partner finanziario.

La NetCo sarà un’azienda autonoma con i suoi dipartimenti Finance, HR, Legal & Regulatory, Business Development, Service Management e Technology.

Invece, in capo a Wind Tre, la “Op.Co”, resteranno invece tutte le licenze, le funzioni Marketing & Sales e la parte IT BSS, per un totale di circa 4000 dipendenti.

Oltre a spiegare ai sindacati in cosa consiste il piano di scorporo della rete mobile, WINDTRE ha anche esposto la sua strategia aziendale, che oltre “rafforzamento degli attuali assets” prevede anche una ulteriore diversificazione del business andando a cercare quei mercati che hanno un “maggiore valore”, quali quello energetico (dove l’operatore è già attivo da oltre un anno con il brand WINDTRE Luce & Gas), assicurativo e della sicurezza, sia in ambito consumer che Business.

In merito al mercato assicurativo, secondo alcune indiscrezioni raccolte da MondoMobileWeb, WINDTRE dovrebbe lanciare i suoi prodotti assicurativi (in partnership con WeFox) già nell’estate 2023, salvo eventuali ritardi. Nei prossimi mesi partirà anche la formazione della forza vendita di WINDTRE.

La contrarietà dei sindacati al piano di WINDTRE: annunciati possibili scioperi

I sindacati TLC hanno espresso a Wind Tre la loro totale contrarietà al piano di scorporo della rete mobile, in quanto viene ritenuta soltanto un’operazione finanziaria che può essere utile solo nel breve termine e non nel lungo periodo.

Le organizzazioni sindacali ritengono inoltre sbagliato esportare il modello wholesale only anche alla rete mobile, in quanto Wind Tre diventerebbe un’azienda che rivende soltanto servizi contando su circa 4000 dipendenti.

Di seguito la valutazione, fortemente contraria, sul piano di scorporo della rete mobile WINDTRE riportata nel comunicato congiunto di SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL:

[…]

Come Organizzazioni Sindacali, pur apprezzando la trasparenza aziendale di iniziare la discussione prima della sottoscrizione definitiva dei contratti, e quindi in anticipo rispetto alle tempistiche di legge, abbiamo espresso la nostra totale contrarietà ad ogni progetto che preveda lo spezzatino aziendale e che superi il modello integrato.

Siamo evidentemente all’ennesima risposta di una singola azienda alle storture di un modello di mercato sbagliato. Con una differenza sostanziale però: la scelta di Wind Tre di vendere l’infrastruttura di rete rappresenta una cesura netta, un precedente negativo, rispetto a quanto fatto sino ad oggi nel settore.

Si tratta di una scelta inedita e, per quanto ci riguarda, completamente sbagliata. Come denunciamo da tempo per TIM, anche in questo caso la scelta della separazione della rete non porterà alcun beneficio a lungo termine.

Si tratta di una operazione finanziaria, di corto respiro anche per i conti economici, che a breve si rivelerà per quello che è: un impoverimento tecnologico del secondo operatore di telefonia del Paese, con probabili ricadute anche di carattere occupazionale.

Esportare il modello wholesale only anche alla rete mobile è sbagliato. La forza di Wind Tre in questi anni è stata invece proprio l’integrazione. Se andasse in porto questo progetto, Wind Tre si trasformerebbe inevitabilmente in un mero rivenditore di servizi, livellando sempre più verso il basso l’offerta tecnologica complessiva.

Una società di circa 4000 persone focalizzata solo nella vendita di connettività in un mercato ipercompetitivo non tarderà ad avere problemi di tenuta occupazionale.

Anche per la società di rete non può sfuggire a nessuno come la proprietà, affidata ad un Fondo di investimento, che per sua natura deve garantire ritorni economici ai propri sottoscrittori, nel giro di pochi anni creerà problemi sia di tenuta occupazionale che di assoluta dipendenza di Wind Tre dalle scelte di una società terza.

Siamo pienamente consapevoli della difficoltà complessiva di tutto il settore, ciò non di meno non possiamo in alcun modo condividere scelte che di fatto aggraveranno lo stato complessivo del comparto, impoverendo ulteriormente un settore che, a differenza da quanto avviene nel resto d’Europa, in Italia non riesce più a garantire ne occupazione ne qualità del lavoro.

Occorre dare sicuramente una risposta di mobilitazione a livello di settore ma, nel contempo, respingere le varie soluzioni che le singole aziende stanno immaginando per “tirare a campare”.

Il progetto di Wind Tre è sbagliato e lo combatteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione. Nelle prossime ore inizieremo un percorso di coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori che porti ad una mobilitazione contro la vendita della rete, e si affianchi alla più generale “vertenza TLC”.

Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità se non vuole continuare, come fatto negli anni passati dai precedenti Esecutivi, a trincerarsi dietro la libertà di mercato, e ritagliarsi il ruolo di spettatore impotente, mentre l’Italia in piena transizione digitale continua a rimanere indietro, e migliaia di lavoratrici e lavoratori perdono ogni giorno professionalità, salario e diritti.

In merito alla mobilitazione annunciata, i sindacati TLC hanno inviato a WINDTRE una lettera unitaria con la comunicazione dell’avvio delle procedure di raffreddamento, ossia le procedure di legge propedeutiche alla proclamazione dello stato di agitazione e per iniziative di sciopero in tutte le sedi italiane di Wind Tre.

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