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Patuanelli agli Stati Generali: impensabile Piano BUL nel 2023, serve una rete unica nazionale

A margine della quarta giornata degli Stati Generali, anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha ribadito la necessità di realizzare il piano banda ultralarga il prima possibile puntando sulla rete unica.

Dopo aver parlato della necessità di investire sulle tecnologie a prova di futuro per accompagnare le imprese per la transizione verso una produzione sostenibile, Patuanelli ha parlato dell’importanza del Piano Banda Ultra larga.

Il Ministro dello Sviluppo Economico ha affermato che non si può pensare di arrivare al 2023 per realizzare il Piano BUL; si rende invece necessaria, oggi più che mai, una rete unica nazionale che consenta a cittadini e imprese l’accesso ai servizi digitali.

Di seguito il commento integrale del Ministro:

“Penso a quello che questa crisi ci ha insegnato, la difficoltà nell’accesso alla rete: non possiamo pensare di arrivare al 2023 per realizzare il piano della banda ultralarga. C’è bisogno di una rete unica nazionale che consenta a cittadini e imprese l’accesso rapido ai servizi digitali”.

Secondo Patuanelli è dunque necessaria un’accelerazione che passa proprio dall’integrazione delle reti, ormai auspicata dal Governo per permettere una maggiore copertura in Italia e raggiungere gli obiettivi Comunitari.

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Open Fiber DESI

Il tema della rete unica è tornato a far discutere in questi giorni, dopo le dichiarazioni dei vertici di TIM e Open Fiber che hanno lasciato trasparire pubblicamente alcune divergenze di vedute sul futuro della rete, con riferimento in particolare alla gestione dell’infrastruttura integrata.

Il progetto starebbe però attraendo anche dei fondi internazionali. Dopo la notizia dell’accordo tra TIM e il fondo Kkr per le infrastrutture di rete fissa secondarie, è stata recentemente confermata da Enel l’offerta non vincolante presentata dal fondo Macquarie Infrastructure Real Asset (MIRA) per l’acquisizione della quota del 50% posseduta in Open Fiber.

E come sottolineato recentemente da Maximo Ibarra, CEO di Sky e veterano nel settore delle telecomunicazioni, se i fondi interazionali sono interessati ad acquistare delle quote in Open Fiber, significa che mirano a raggiungere obiettivi ambiziosi di lungo periodo.

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