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Tim smentisce la stampa: la rete non si scorpora, né si cede

Dopo la pronuncia della Consob sulla comprovata situazione di controllo di fatto di Vivendi su Tim, il quadro diventa sempre più complesso, considerando le indiscrezioni che hanno visto molto vicina la volontà da parte dei vertici di TIM di scorporare la rete per metterla a disposizione dei possibili acquirenti.

Dinanzi alle numerosissime indiscrezioni che si sono propagate negli ultimi giorni, la direzione ha voluto attraverso un comunicato chiarire il reale stato dei fatti:

In relazione a indiscrezioni di stampa, peraltro già smentite, TIM ribadisce che non c’è alcun progetto di scorporo o cessione della rete, che è un asset strategico per la Società e per il suo Piano Industriale. Qualsiasi speculazione al riguardo è quindi completamente priva di fondamento.
Venerdì 15 Settembre 2017, dopo le indiscrezioni che prevedevano la tanto attesa notifica al governo del controllo di fatto da parte di Vivendi nei confronti di TIM, i vertici francesi hanno notificato la loro partecipazione in Sparkle, la società che connette Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Stati Uniti e America Latina con i suoi 560.000 km di rete, e in Telsy, la società che offre tecnologie di sicurezza per gli enti governativi e di difesa.
Vivendi quindi ha deciso di limitarsi a notificare il controllo in queste due realtà e di non pronunciarsi sul controllo generale di Telecom Italia. Tuttavia tali dichiarazioni basterebbero al governo per esercitare i diritti sulla golden power in questi due settori, considerati strategici per il governo e quindi suscettibili di rientrare nell’esercizio dei poteri speciali.
Secondo quanto riportato da Ilsole24ore.it., Sabato 16 Settembre 2017 il ministro Calenda aveva ribadito come:
Andiamo verso un periodo in cui le relazioni economiche internazionali saranno più dure, e dunque l’Italia deve avere anche la capacità di essere assertiva quando deve difendere le proprie posizioni. Questo vale quando applichiamo finalmente, per la prima volta, il golden power, e quando a Bruxelles difendiamo il principio per cui non si possono indebolire gli strumenti anti dumping per fare un favore alla Cina
Nel bel mezzo delle previsioni dettagliate che molte agenzie di stampa hanno delineato e degli entusiasmi per il rialzo del titolo in Borsa di Telecom Italia in vista del moltiplicarsi delle certezze della conclusione dell’operazione, la risposta del vertice societario è chiara e lo scorporo non s’avrà da fare. Se anche Telecom considera la rete un asset strategico per la società, così come lo fa il governo per il Paese, la soluzione al problema si prefigura sempre più complessa.
Ad incidere sarà sicuramente la decisione del governo sull’esercizio della golden power di lunedì 25 Settembre 2017, ma da non ignorare è anche il vertice bilaterale Italia-Francia del 27 Settembre 2017 in cui il riferimento a Vivendi sarà implicito.

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