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Altro passo in avanti per Iliad: definita dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’acquisizione degli assets di Wind Tre

Ciò che non può sfuggire nell’analisi del Bollettino settimanale n. 97 pubblicato lunedì 17 luglio 2017 dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato è senz’altro il provvedimento della cessione di assets di Wind Tre S.p.A a Iliad S.A.

In linea con la stessa approvazione a livello comunitario il 1 settembre 2016 della Commissione, l’Autorità ha dichiarato la presenza di una concentrazione ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90, che dice che si tratta di operazione di concentrazione “quando uno o più soggetti in posizione di controllo di almeno un’impresa, ovvero una o più imprese, acquisiscono direttamente od indirettamente, sia mediante acquisto di azioni o di elementi del patrimonio, sia mediante contratto o qualsiasi altro mezzo, il controllo dell’insieme o di parti di una o più imprese”.

La concentrazione, tuttavia, non è soggetta a comunicazione preventiva ai sensi dell’art. 16 comma 1 della stessa legge che afferma che “Le operazioni di concentrazione di cui all’articolo 5 devono essere preventivamente comunicate all’Autorità qualora il fatturato totale realizzato a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate sia superiore a cinquecento miliardi di lire, e qualora il fatturato totale realizzato a livello nazionale dall’impresa di cui è prevista l’acquisizione sia superiore a cinquanta miliardi di lire […]”. Non superando il fatturato in Italia di un milione di euro, infatti, Iliad S.A. non è tenuta quindi a dare comunicazione dell’inizio dell’operazione.

La cessione di attività da parte di Wind Tre a Iliad era la condizione che aveva reso possibile nello scorso autunno la creazione della società nata dalla fusione di Wind e H3G.

Iliad S.A. aveva costituito il 26 luglio di un anno fa la Iliad Holding S.p.A. che avrebbe controllato, a partire dal 2 agosto 2017 la Iliad Italia S.p.A., entrambe con sede a Roma. Ciò che però balza allo sguardo leggendo lo statuto è che non solo la Holding potrebbe occuparsi di servizi di comunicazione, ma anche di “attività editoriali, pubblicitarie, di information technology, online e multimediali e in generale attività commerciali, finanziarie, immobiliari”. D’altronde, lo stesso Niel è non solo proprietario di Iliad, che controlla i brands FreeMobile e Freebox in Francia, ma è anche comproprietario di “Le Monde” in Francia, uno dei giornali più venduti in territorio transalpino.

Per adesso però Niel si dovrà concentrare sul famoso accordo con Hutchison e Vimpelcom, che prevede l’acquisto di frequenze per 450 milioni di euro, l’impegno ad acquisire migliaia di macro siti in aree densamente popolate messe a disposizione da Wind Tre, di dedicarsi all’impegno a raggiungere un accordo sulla copertura delle aree rurali e un accordo sul roaming della rete integrata per un periodo di cinque anni rinnovabili per un ulteriore periodo di 5 anni.

Questo sarà il cammino tracciato da Iliad per lo sbarco definitivo in Italia, il cui momento rimane per adesso ancora un’incognita.

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